Diario di Viaggio
Diario di Viaggio
Febbraio - Marzo 2025
FEBBRAIO 2025, OTTAVO VIAGGIO IN BANGLADESH … PERCHE’?
Tutta la vita la si può considerare come un viaggio e il viaggiare è un’esperienza sensoriale, fisica, emotiva, di conoscenza, di incontri, di scambi di idee che arricchiscono. George Bernard Shaw affermava: “Se tu hai una mela, e io ho una mela, e le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”. Il perché di un altro viaggio in Bangladesh me lo chiedo tutte le volte che mi predispongo a partire, insieme a Fiorenzo e Paolo, da quel primo viaggio fatto nel 2009. Le risposte sono molteplici e tutte coincidenti e valide: -vado come membro del Comitato di Gemellaggio e Cooperazione fra i popoli di cui faccio parte; -vado per me stesso, perché in questo tempo di paure, di divisioni, di barriere mentali è importante superarle e costruire ponti, relazioni concrete, condivisioni; - vado perché da cristiano, quale cerco di essere, credo sia importante mettere in pratica il Comandamento di Gesù che dice: “Ama il prossimo tuo come te stesso”; - vado In questa era di social, di realtà virtuale, di intelligenza artificiale, di corsa a rincorrere non si sa bene cosa, in una continua insoddisfazione, non si comprende cosa sia vero e cosa sia falso, ma l’incontro di due “io”, faccia a faccia, senza interposizioni, diventa un “noi”, creativo e generativo, - vado perché sono portatore di un messaggio di generosità e di amore di tante famiglie e persone che attraverso il Comitato costruiscono un ponte verso un popolo ed i suoi figli, i bambini adottati, che consentirà loro di avere una vita migliore e più giusta, - vado perché, al rientro in Italia, i racconti e le testimonianze della nostra esperienza diretta degli incontri con i bambini nei villaggi, con i missionari, con una povertà a noi sconosciuta, contribuiscano a rafforzare il legame fra due popoli, non annullando solo una distanza fisica, ma arricchendo la mente ed il cuore di chi ci ascolta. E via, partiamo col desiderio di vivere in “pienezza” i prossimi 26 giorni. Alberto
Giorni I e II
6 e 7 Febbraio 2025
Ciao, Fiorenzo, Paolo ed io siamo arrivati in Bangladesh e quando riesco da oggi invierò un breve diario dei nostri spostamenti e di quello che viviamo ogni giorno in questa terra e questo popolo che da anni è gemellato con noi. Il viaggio è filato via liscio, un breve intoppo al controllo in ingresso in Bangla, ma poi siamo entrati, per cui tutto ok, all’uscita dell’aeroporto, oltre ad una temperatura di 28 gradi, ci attende Rudy con un pulmino, si parte subito per la Parrocchia/missione di Noluakury dei padri Saveriani Giuà e Benjamin, dove oltre alle varie attività pastorali, gestiscono una scuola tecnica ed un ostello per 34 ragazzi, con loro ci intratteniamo parlando dei diversi progetti che hanno in corso e che vorranno iniziare, padre Benjamin ci ringrazia per un aiuto economico donato da alcuni amici del Comitato ai ragazzi dell’ostello, facciamo poi un giro per tutta la struttura e scopriamo come qui venga applicata una sorta di economia circolare, un ciclo chiuso dove i ragazzi sono quasi completamente autonomi per la loro sussistenza, orto, allevamento di polli, conigli, maiali, produzione di energia elettrica, acqua, ecc… L’allenamento di una squadretta di calcio dei ragazzi e qualche partita in cui Benjamin è arbitro e tutore, sono occasioni di socialità ed educazione. Al termine di queste due giornate, dove non abbiamo ancora dormito per oltre 36 ore, dopo una foto di rito, non ancora stanchi, ci apprestiamo ad andare a cena da alcuni amici Bengalesi di padre Giuà che ci hanno caldamente invitato, un invito non si può rifiutare … buona notte e al prossimo appuntamento. Alberto
Giorno III
8 Febbraio 2025
Ciao a tutti, eccomi di nuovo a raccontare il nostro terzo giorno in Bangladesh, sveglia ore 6,30 e messa ore 7, celebrata da padre Giuà, presenti le suore Rosaline e le ragazze dell’ostello, dopo colazione, visita alla scuola tecnica dove si fanno corsi di meccanica per i ragazzi e di sartoria per le ragazze (concorrenti delle nostre bravissime sarte parrocchiali), poi partiamo per andare alla scuola del villaggio di Pasghao, circa un’ora di percorso per strade più o meno comode, ci fermiamo lungo il percorso a comprare le caramelle per i bambini e la merenda. Nel villaggio siamo andati la prima volta nel 2019 e da allora abbiamo fatto diversi interventi, l’ultimo quello della recinzione. Siamo accolti con balli e canti è una bellissima festa con le maestre e i bambini del doposcuola. Tornati a Noluakury, nel pomeriggio incontro con i ragazzi e ragazze in adozione con Padre Giuà, anche qui bell’incontro dove chiediamo ai ragazzi/e cosa vogliamo fare da grandi e molti ci dicono, medico, infermiere, ingegnere, grandi aspirazioni, molto bene. Alla sera siamo invitati assieme a Padre Lupi e alle nipoti di Padre Riccardo (purtroppo scomparso qualche anno fa) , alla grande festa organizzata dalle ragazze dell’ostello delle suore Rosaline e poi a cena loro ospiti, giornata intensa e godetevi il finale che vi riporto in poche flash video. Grazie e al prossimo appuntamento. Alberto.
Giorno IV
9 Febbraio 2025
Buongiorno, veramente oggi il mattino non si è presentato come ieri, un po’ di foschia rendeva meno limpido il sole, è domenica e andiamo a messa alle 7,30 dove sono presenti sia i ragazzi e pure le ragazze degli ostelli, nonché molti parrocchiani, al termine abbiamo il primo appuntamento della giornata con le bambine in adozione che si trovano nell’ostello delle suore Rosaline, per fare foto da portare agli adottanti in Italia, sono bambine spesso orfane o di famiglie molto povere, qui hanno la possibilità di studiare, di mangiare ed essere curate, ci sono praticamente tutte. Dopo le foto, passiamo alla consegna dei vestiti e delle berrette confezionate dalle sarte di Ca’Ossi, c’è grande eccitazione e già qualcuno si contende i capi, deve intervenire suor Mita per fare un po’ di ordine, anche lei si è poi accaparrata una berretta. Seconda tappa è la scuola della parrocchia dove i bambini studiano fino alla decima, lì andiamo ad incontrare gli insegnanti per capire i loro problemi e successivamente avere un breve incontro con la preside suor Mita per valutare come il Comitato può fornire un supporto, nel tragitto verso la scuola ci fermiamo a fare un saluto alle “novizie”. Rientriamo a pranzo all’ ostello dove incontriamo le bambine che stanno già mangiando. Dopo pranzo, prima di partire per andare a Mymensingh, a nord, passiamo a fare un rapido saluto ai bambini/e degli ostelli di padre Riccardo , sono bambini recuperati ad una vita di strada, sono detti “Tocai”, nessuno se ne cura, e la cosa più importante di cui hanno bisogno, oltre ad un piatto di riso è una dose massiccia di affetto/amore, peccato che il tempo vola e dobbiamo andare a nord. Arrivati a Mymensingh, faremo campo base nel vescovado, la sera siamo invitati a cena dal vescovo Ponen, che ci accoglie sempre con grande amicizia e gratitudine per tutto quello che le famiglie adottanti, tramite il Comitato, operano per i bambini più poveri, a lui consegnamo una immagine della Madonna del Fuoco, con un biglietto di saluto e auguri del nostro Vescovo. Dopo una cena con diversi piatti tipici bengalesi, ci accomiatiamo e andiamo a riposare nelle nostre camere, domani ci aspetta un’altra giornata piena. Un caro saluto a tutti e grazie dell’attenzione. Alberto
Giorno V
10 Febbraio 2025
Ciao, oggi si parte alle 8/8,15 per andare in due scuolette di villaggi situati in mezzo a grandi risaie, un sole pallido le lambisce e la strada è spesso polverosa, di quella polvere di mattoni rossi di cui è fatto il fondo stradale e copre tutte le piante dandogli un colore innaturale, si laveranno con la stagione delle piogge, oramai prossima. La prima scuola è nel villaggio di Chitolia, non ci sono bambini perché ci aspettano tutti al villaggio in cui andremo dopo, ma qui siamo passati perché il capo villaggio e gli insegnanti ci vogliono far vedere i lavori di sistemazione del tetto della scuola e la pompa dell’acqua eseguiti con i fondi stanziati dal Comitato e ci vogliono ringraziare dí questo, poi dopo rapida merenda e caffè andiamo al villaggio successivo, Shampur. Al villaggio sono tutti in nostra attesa, bambini, genitori, insegnanti, tutti pronti a fare festa con noi, ci sarà anche qualche gara e delle premiazioni e li incontriamo anche qualche ragazzo in adozione. Dopo un incontro col parroco ed il capo villaggio, che ci aggiornano sull’attività della scuola e della parrocchia, facciamo un breve giro nelle case vicine e poi rientriamo in chiesa dove avrà luogo la prima parte della festa e la consegna di un premio (una saponetta) e di caramelle a tutti i bambini. La seconda parte, fatta sul sagrato, consiste in alcune gare con genitori e figli, poi le premiazioni, hanno premiato anche noi. Al termine prima mangiano tutti i bambini e poi anche noi, con parroco e insegnanti. Rientriamo al vescovado verso le ore 16, e dopo esserci rinfrescati andiamo a trovare le suore di clausura per consegnare loro l’immagine della Madonna del Fuoco e gli auguri del nostro Vescovo che abbiamo portato da Forlì, sempre una calorosa accoglienza e gli immancabili squisiti biscotti fatti da loro. Un momento di preghiera nella loro cappella dove è sempre esposto il Signore e poi ritorno al vescovado per la cena. Ceniamo assieme al vicario Biolen, e anche a lui facciamo dono di una immagine della nostra Patrona. Stasera c’è quasi la luna piena, domani e dopo domani ci aspettano due giorni in villaggi ancora più a nord e con tragitti lunghi, rientreremo a Mymensingh solo Giovedì, per cui meglio andare a riposare. Alla prossima, un caro saluto e grazie dell’attenzione. Alberto
Giorno VI
11 Febbraio 2025
Eccomi di nuovo a raccontare la nostra giornata, Fiorenzo, Paolo, Rudi e il sottoscritto oggi abbiamo trascorso una giornata impegnativa in termini di strade e kilometri da percorrere, ma straricca di emozioni e di bei momenti vissuti con i fratelli bengalesi piccoli e grandi, le mete sono stati 3 villaggi posti a nord del Bangladesh e precisamente: Bhuta, Cassiapara e Dhairpara, per poi andare a dormire a Ranicongh, all’ estremo nord ai confini con l’India, dove si trovano le uniche colline presenti in Bangladesh, paesaggi stupendi, da ammirare, ma anche tanta povertà. Nei primi due villaggi visitati, posti in una zona già di per sé povera, ma che la lunga stagione di alluvioni e cicloni ha reso ancora più poveri, abbiamo visitato due scuole in cui il Comitato ha finanziato dei progetti di sistemazione delle strutture, l’accoglienza è stata come di consueto festosa con canti, balli e anche doni per noi. La giornata è proseguita a Dhairpara, dove ci aspettavano tutti i bambini dei 3 villaggi, per ulteriormente fare festa, per giocare con loro, per distribuire doni e riceverli a nostra volta ed incontrare alcuni bambini che sono adottati da famiglie italiane tramite il Comitato. Verso il tardo pomeriggio, pur a malincuore, per dover lasciare tutti gli amici, siamo partiti per l’ultima meta, Ranicongh, dove giungiamo all’imbrunire. Ci accoglie il parroco e il festoso benvenuto delle ragazze dell’ostello, poi dopo cena un breve passaggio alla veranda sul fiume che fa da confine tra Bangladesh e India, purtroppo c’è foschia e anche se c’è la luna piena, non si vede granché, ma l’atmosfera è comunque magica, se non altro per il carico di emozioni che ci ha donato questa giornata. Buona notte. Alberto.
Giorno VII
12 Febbraio 2025
Ciao, oggi la giornata è iniziata con la sveglia alle 6.15 per andare a messa con le suore e le ragazze dell’ostello alle 6.45. Terminata la messa, colazione col parroco, rapido saluto alle suore perché poi partiamo a piedi per andare nella scuola del villaggio di Bijoypur. Attraverso strade e risaie, costeggiando i confini con L’India arriviamo alla scuola posta su un piccolo promontorio all’ombra di un maestoso albero della pioggia, l’accoglienza è sempre gioiosa e vivace, dopo i saluti di rito, i ringraziamenti e una breve merenda iniziano le gare . Al termine dopo aver premiato i vincitori, sempre a piedi rientriamo a Ranicongh dove pranziamo. A tavola col parroco si fa un po’ il punto della situazione sui problemi Educativi e sulle necessità dell’edificio scolastico (il tetto ha dei buchi e i bambini si bagnano quando piove) , come Comitato abbiamo detto che presentino un progetto e valuteremo se poterlo finanziare. Dopo pranzo partiamo per andare a Birisiri dove ci attende Paolo , un Padre Salesiano Polacco che dirige un grande complesso scolastico per ragazzi dalla 4 elementare al college, non essendoci un ponte nelle vicinanze, per la strada sarebbe molto lungo il tragitto, per cui la macchina ci porta sulla riva del fiume, che attraversiamo con la barca, per poi andare a piedi a Birisiri. Arriviamo dopo circa 20 minuti, Paolo ci fa visitare il complesso scolastico che è enorme e molto bello, qui studiano ragazzi cristiani e mussulmani. Riprendiamo poi la strada per andare nella parrocchia di Bourakuna dove pernotteremo, vi giungiamo verso le 18, una rinfrescata, cena coi sacerdoti poi subito a nanna, domani sveglia alle 6.00 e una giornata ancora ricca di incontri ed amicizia. Alberto
Giorno VIII
13 Febbraio 2025
Ultimo giorno al nord, siamo a Baruakona ed anche oggi il programma è impegnativo, prima di rientrare a Mymensingh dovremmo fare varie tappe e percorrere circa 250 km. La nenia del Mujadin ci sveglia alle 5.30, cerchiamo di riprendere sonno, ma tanto alle 6,30 c’è la messa ed il saluto di tutti i ragazzi e ragazze che vivono nei due ostelli della parrocchia, al termine del breve incontro a colazione col parroco parliamo dei vestiti fatti dalle nostre sarte che abbiamo con noi, è molto interessato e visionato il materiale lo prende tutto e iniziamo la distribuzione ai bambini della cuoca e le berrette ai ragazzi dell’ostello. Dopo una breve visita anche al convento delle suore, partiamo per la scuoletta di Pasgho che si trova quasi al confine con l’India, il tragitto è sempre accidentato, con qualche tratto a piedi per sicurezza, siamo nelle colline del Bangladesh e se la giornata non fosse così nebbiosa lo spettacolo della natura sarebbe meravigliosa, come d’altronde è tragica la povertà delle famiglie che vivono in questa zona, lo si evince anche dalle immagini dei bambini e degli edifici. Al nostro arrivo bambini, famiglie e maestri stanno ultimando i preparativi della festa e del pranzo, pertanto in attesa di iniziare prendiamo un caffè/The con il capo villaggio. Qui il Comitato ha finanziato il rinnovo dei tappeti della Chiesa e la sistemazione/ rinnovo del parco giochi, ci spiegano che il protrarsi delle piogge e allagamenti ha impedito la realizzazione dei giochi, ma procederanno a breve. Il tempo è tiranno e dobbiamo lasciare presto la festa perché dobbiamo andare a Biroudakuni dove ci attendono diversi ragazzi e ragazze adottati che vogliamo incontrare. Dopo quasi 3 ore di viaggio raggiungiamo la scuola e parrocchia di Biroudakuni, dove dopo aver fatto qualche foto e parlato coi ragazzi riprendiamo la via del ritorno a Mymensing. Purtroppo il traffico è intenso e ci ritroviamo nella bolgia infernale che ci rallenta molto, arriviamo al Vescovado alle 19.30, facciamo rapida doccia, a cena alle 20.15, poi a dormire. Domani dopo il saluto alla cara amica suor Lorenza, si parte per Satkhira, a sud, solo 8 ore di macchina, ma ci abbiamo fatto l’abitudine. Buona notte e grazie di seguirci e supportarci nel nostro peregrinare. Alberto
Giorno IX
14 Febbraio 2025
Ciao a tutti, oggi è stata unicamente una tappa di trasferimento da Nord a Sud, da Mymensing a Satkhira (alla Rishilpi), 350/360 km da percorrere in 8/9 ore in auto, passando per vari paesi e città, Dhaka la capitale e Khulna dove dobbiamo lasciare Rudy a casa, dalla sua famiglia che lo attende trepidante. Prima della partenza un saluto a suor Lorenza delle monache del Pime, che gestisce un importante ostello per ragazze, ci ha preparato una ricca colazione, visto il lungo viaggio ed il fatto che mangeremo panini, preparati dalla cuoca del vescovado, in auto senza fermarci. Si parte verso le 9.40, il viaggio ve lo raccontano le immagini che scorrono nel filmato, va precisato che oggi, oltre ad essere San Valentino, festa di ogni genere di amore in tutto il mondo, qui è festa perché è venerdì ed è anche l’ultimo giorno di inverno per i bengalesi, per cui domani è ancora festa per il primo giorno di primavera, noi contiamo molto su questo, nella speranza che ci sia meno traffico. Il punto più difficile è attraversare Dhaka, una megalopoli con 14 milioni di abitanti, ma il nuovo lungo ponte che attraversa diversi fiumi rende più agevole il percorso, infatti è così e giungiamo a Khulna più o meno nei tempi previsti, lasciamo Rudy per la gioia dei suoi figli e riceviamo un caloroso “bentornati” anche noi tre, vorrebbero che restassimo subito, li abbiamo rassicurati che fra una settimana torniamo e ci divertiremo un sacco assieme. Ripartiti per la Rishilpi vi giungiamo a tramonto “rosso”, già concluso, ma ad accoglierci c’è la luce e la gioia dei ragazzi disabili con cui ci abbracciamo e riceviamo il dono delle ghirlande fiorite, poi dopo la foto di rito, andiamo nelle camere a noi destinate, faremo una doccia rigenerante e poi a cena con Enzo, Laura e Egle, un’amica comune. Domani iniziano gli incontri con i bambini adottati nei villaggi, per cui meglio andare a riposare presto. Buona serata a chi ci legge. Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno X
15 Febbraio 2025
[N.d.R. Il video parte con la data del 16 febbraio, ma è stato fatto come riassunto della giornata del 15] Eccomi di nuovo a raccontare la nostra giornata, come sapete siamo alla Rishilpi ed il programma prevede che nei 4 giorni che soggiorneremo qui andremo ad incontrare i bambini/e - ragazzi/e adottati per lo più nelle scuole nei loro villaggi. La sveglia non è prestissimo, e alle 9.30 partiamo per raggiungere le mete previste, Fiorenzo, Paolo ed io avremo un driver (autista) con la sua moto che ci porterà nei villaggi. Nel percorso attraversiamo zone in cui sono presenti molte fornaci per fare i mattoni che consentono, a chi ne ha la possibilità, non molti purtroppo, di costruire case più solide e sicure per affrontare meglio la stagione delle piogge, dove spesso ci sono alluvioni e cicloni. Il paesaggio che attraversiamo è molto vario, qui non si vedono solo risaie, ma molte altre colture. Nei villaggi l’accoglienza è come al solito festosa, non si fanno solo le solite foto di rito, ma le indubbie capacità di gioco e di burloni di Fiorenzo e Paolo coinvolgono sempre tutti i presenti. Questa attività si protrae fino alle ore 16.00 circa, con una breve pausa dalle 13.30/14.45 per il pranzo. Rientrati alla Rishilpi ci facciamo un the con Laura ed Egle, poi verso le 17 andiamo a fare un giro nelle risaie e nei quartieri attorno, fino al momento del tramonto, che è veramente uno spettacolo, un sole rosso fuoco che si riflette nelle risaie, fino a spegnersi nell’acqua per fare posto alla notte …, ma domani sorgerà ancora. Buona notte. Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XI
16 Febbraio 2025
Ciao amici, chiedo scusa per l’errore di data del titolo del diario di ieri, ma deve essere stato per colpa del fuso orario di quando ho terminato il racconto, oppure più semplicemente ero “fuso”, ma passiamo alla giornata odierna. Sveglia con un nebbione che non si vedeva ad un palmo dal naso, in queste condizioni non si può partire con le moto, per cui in attesa che si alzi la coltre nebbiosa, Fiorenzo, Paolo ed io facciamo un giro a vedere i bambini dell’asilo, senza distrarli troppo. Finalmente la nebbia dirada e possiamo partire, i villaggi da visitare sono tanti, come pure gli adottati da incontrare, saremo impegnati fino al tardo pomeriggio, oggi in Bangladesh non è festa e a scuola c’è lezione, per cui incontreremo non solo i nostri ragazzi/e, ma tutti gli studenti presenti. E’ importante per noi andare nei villaggi per incontrare i ragazzi, questo ci consente di renderci meglio conto di come si svolge la loro vita, delle reali condizioni in cui si trovano a cercare di studiare per migliorare il loro futuro. Le strade per raggiungere i villaggi non sono agevoli, come si può vedere da qualche breve video, ma per noi lo sono per pochi giorni e ogni tanto, mentre per loro è così sempre, molte strade nel periodo delle piogge scompaiono e poi sono da rifare… col tempo. La giornata si è fatta bella e, di villaggio in villaggio, non ci siamo accorti che il sole scendeva all’orizzonte, abbiamo quindi ripreso la strada per il ritorno alla Rishilpi. Dopo una doccia ristoratrice, in attesa della cena, un breve giro nel cortile dove incontriamo Laura che distribuisce caramelle ad alcuni bimbi disabili che sostano nel gazebo, ci uniamo a lei, non poteva concludersi meglio una bella e ricca giornata. I vostri amici, Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XII
17 Febbraio 2025
Buonasera, siamo ancora alla Rishilpi e anche la giornata odierna inizia con un po’ di nebbia, partiamo che si sta diradando per andare in moto in villaggi e scuolette a poche centinaia di metri del confine ovest con l’India. Come nei giorni precedenti notiamo la presenza di tanti bambini piccoli e mamme giovanissime, forse alcune di loro non hanno l’età prevista per legge, 16 anni, per sposarsi e fare dei figli, ma la cultura si cambia col tempo e con l’istruzione, come pure il fatto che alle donne ed alle bambine sono destinati i lavori più umili. Anche sul piano sanitario e sull’assistenza al parto c’è carenza assoluta e ci ha fatto piacere sentire dagli studenti più grandi da noi interrogati che oltre ad ingegnere, manager o soldato, qualcuno studia per essere medico o infermiere. L’opera del Comitato, tramite le adozioni a distanza messe in atto da tante famiglie, in stretta sinergia con i missionari, opera in specifico sull’istruzione, unico mezzo che può fornire ai ragazzi e alle loro famiglie gli strumenti per un futuro migliore. Facciamo anche una visita ad un centro fisioterapico dove incontriamo alcuni ragazzi disabili ed altri li andiamo a trovare a casa loro. Prima di rientrare alla Rishilpi i nostri impagabili accompagnatori ci vogliamo offrire un the al volo in uno dei tanti chioschetti presenti lungo le strade, poi di corsa alla Missione. Un caro saluto a tutti e grazie di esserci vicini. Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XIII
18 Febbraio 2025
Ciao, oggi è l’ultimo giorno che andiamo in moto per villaggi e scuole gestite dalla Rishilpi, c’è meno nebbia e nell’attesa che arrivino i motociclisti, facciamo un giro a trovare i bambini dell’asilo che sono tutti presi dal fare i disegni per il 21 febbraio prossimo, festa nazionale che ricorda i morti per la libertà del paese e la lingua bengalese, la nazione dopo la rivoluzione del 5 agosto del 2024 vive momenti di tensione, speriamo che nessuno rovini il clima di festa. Arrivati i driver, si parte, sarà un giro lungo, che metterà a dura prova le nostre schiene, ma la voglia di incontrare i bambini ci fa superare questi piccoli inconvenienti. Gli incontri coi ragazzi sono sempre vivaci e occasioni di festa, perché non sono abituati a stranieri che si interessano di loro. Nel nostro girovagare troviamo anche un tempio Indù, religione minoritaria come il cattolicesimo qui in Bangladesh. Al rientro verso la Rishilpi, nell’uscire da Satkhira intersechiamo una manifestazione politica di mussulmani un po’ agitati, ma per nostra fortuna gli autisti sono bravi a togliersi d’impaccio e riportarci alla missione. Domani lasciamo la Rishilpi per andare da padre Luigi, tappa dí trasferimento, con tutta probabilità ci aggiorneremo a giovedì. Alberto, Fiore e Paolo.
Giorni XIV e XV
19 e 20 Febbraio 2025
Ciao, oggi è l’ultimo giorno che andiamo in moto per villaggi e scuole gestite dalla Rishilpi, c’è meno nebbia e nell’attesa che arrivino i motociclisti, facciamo un giro a trovare i bambini dell’asilo che sono tutti presi dal fare i disegni per il 21 febbraio prossimo, festa nazionale che ricorda i morti per la libertà del paese e la lingua bengalese, la nazione dopo la rivoluzione del 5 agosto del 2024 vive momenti di tensione, speriamo che nessuno rovini il clima di festa. Arrivati i driver, si parte, sarà un giro lungo, che metterà a dura prova le nostre schiene, ma la voglia di incontrare i bambini ci fa superare questi piccoli inconvenienti. Gli incontri coi ragazzi sono sempre vivaci e occasioni di festa, perché non sono abituati a stranieri che si interessano di loro. Nel nostro girovagare troviamo anche un tempio Indù, religione minoritaria come il cattolicesimo qui in Bangladesh. Al rientro verso la Rishilpi, nell’uscire da Satkhira intersechiamo una manifestazione politica di mussulmani un po’ agitati, ma per nostra fortuna gli autisti sono bravi a togliersi d’impaccio e riportarci alla missione. Domani lasciamo la Rishilpi per andare da padre Luigi, tappa dí trasferimento, con tutta probabilità ci aggiorneremo a giovedì. Alberto, Fiore e Paolo.
Giorno XVI
21 Febbraio 2025
Ciao, la giornata, dopo i temporali di ieri, si presenta con un bel sole rosso, oggi è venerdì e qui in Bangladesh è festivo, ancor più perché è la festa nazionale dei martiri della lingua, non c’è scuola ma noi ci alziamo comunque presto e troviamo i ragazzi di Padre Luigi già intenti a fare un po’ di ripasso, inoltre vogliamo salutare, perché poi dopo pranzo partiamo per andare da Rudy, le persone con cui abbiamo condiviso queste due giornate, infatti, oltre a noi 3, da padre Luigi c’erano Matteo, Paolo e Chiara, tre ragazzi italiani che stanno girando un documentario sulla storia delle ragazze ribelli/disobbedienti dei Munda, ci sono Franca e Patrick, coniugi laici Saveriani che fanno un servizio di assistenza sanitaria per 3 anni nel dispensario della missione e ci sono Milly, medico italiano di origine Ganese e una parrucchiera americana, amica di suor Roberta, venuta per conoscere il Bangladesh, con loro, seppur per poco tempo, c’è stato uno scambio delle esperienze che stiamo facendo che ci ha notevolmente arricchito. Terminati i saluti e fatta colazione, partiamo per andare a visitare il Centro Caritas locale, qui operano in grande armonia indù, mussulmani e cristiani, svolgendo principalmente tre servizi: educazione alla popolazione per come comportarsi in caso di cicloni, servizio di contrasto della tratta delle ragazze verso l’India e contrasto alla emigrazione clandestina, tutte azioni di elevata importanza in una popolazione povera oggetto spesso di truffe e ricatti. Rientriamo alla missione per pranzo e subito dopo, accompagnati dai saluti dei ragazzi, un po’ tristi per la rapida visita fatta a loro , lasciamo loro e padre Luigi per andare a Khulna da Rudy. Durante il viaggio ci fermiamo un attimo alla Rishilpi a prendere i bagagli grossi e alle 16,30 arriviamo da Rudy dove i ragazzi erano in nostra attesa. Rapida doccia, poi subito a giocare con loro, cena in comune e a nanna, domani ci aspetta una giornata intera a Shipnoghor, ci saremo noi, tutta la grande famiglia dí Rudy e tutti gli scolari, 200 persone, sarà un picnic colossale, con giochi, balli e canti. A domani dunque… , un caro saluto dai vostri abituali viandanti, cronisti, Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XVII
22 Febbraio 2025
Ciao, come vi avevo preannunciato, oggi abbiamo trascorso una splendida giornata nella scuola costruita da Rudy, tanti anni fa, nel villaggio di Shipnogor. Questo villaggio si sviluppa lungo le rive di un grande fiume, è molto lontano da Khulna e, nel 2014, quando venimmo a visitarlo la prima volta, non era servito da una strada decente, tant’è che ci arrivammo a piedi, non c’era la luce e l’acqua da bere, se non quella del pukur. In undici anni le cose sono migliorate, la scuola di Rudy è diventata un importante punto di aggregazione della gente del villaggio oltre che, ovviamente, un centro scolastico per i bambini/ragazzi, il governo ha fatto la strada e portato la luce (quando va) e Rudy ha costruito un centro per desanilizzare l’acqua e renderla bevibile. In questa zona il Comitato ha in adozione 38 tra bambini e bambine, possiamo quindi pensare che, seppur in piccola parte, lo sviluppo di questa zona lo si deve alle famiglie italiane che hanno adottato i bambini di questo villaggio. Passiamo a raccontare lo svolgimento della giornata: partiamo con tre pulmini dove salgono tutti i componenti della casa famiglia di Rudy, una tribù festosa di oltre 30 persone, il viaggio è lungo, ma il tempo trascorre bene tra canti e le risate dei bambini. Giungiamo nell’area della scuola che troviamo addobbata in modo splendido, è stato costruito anche un tendone coloratissimo con teli e bambù. La cerimonia di accoglienza prevede la benedizione col rito indù, riceviamo poi dei doni e attorniati da un’ala di bambini/e e ragazzi/e festanti entriamo nella scuola. Dopo il the o il caffè, procediamo con il programma che prevede: giochi e gare, alcuni bambini bengalesi faranno disegni da scambiare coi disegni fatti dai bambini italiani che noi abbiamo portato, le foto dei bambini in adozione. Verso le 12,30 è previsto il mega picnic, a base di riso e vari tipi di stufati di carne di pollo, capra, uova sode, tutto molto speziato e piccante, ma buonissimo. Dopo pranzo, un po’ di rilassamento, dato l’abbondante pasto, con balli e canti, le premiazioni dei vincitori delle gare e, col calar del sole, la tribù riparte per la casa famiglia. La cena è attesa dai bambini in sala tv o a fare un po’ di videogiochi, le cuoche sono anche loro un po’ rilassate, perché stasera si mangiano gli avanzi di mezzogiorno. La giornata è stata meravigliosa, piena di gioiosa partecipazione a tutti gli eventi, i ragazzi/bambini sono un po’ stanchi (e anche noi) ma felici , pertanto ci si avvia al meritato riposo con serenità. Grazie per tutto questo, grazie a chi ha ordinato e lavorato e grazie a chi ha partecipato e grazie anche a voi che ci seguite, perché, anche se lontani, il vostro cuore è qui con questo popolo. Ciao a domani da Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XVIII
23 Febbraio 2025
[N.d.R. Riceviamo questo messaggio alle ore 02.00 Europee della notte tra il 23/02 e il 24/02] Buongiorno o dovrei dire buonanotte, scusate il ritardo con cui vi scrivo, ma oggi è stata una giornata piena di attività ed emozioni ed anche molto lunga, nel diario che segue capirete perché. Si inizia con l’accompagnamento da parte di Rudy chioccia dei bambini piccoli all’asilo, poi si parte con Easybike verso la scuola del villaggio di Elaipur. Giunti alla scuola festosa accoglienza, ormai siamo di casa e l’affetto e il calore dell’abbraccio sono tangibili, qui dobbiamo fare tante attività e in attesa di iniziarle facciamo un giro nel cortile, dove i bambini giocano intrattenendoci con loro. Le mamme e le nonne che hanno accompagnato i bambini intanto si intrattengono nel gazebo. Iniziamo poi le varie attività: alcuni ragazzi iniziano a fare i disegni che poi scambierebbero con quelli fatti dai bambini italiani, poi c’è la distribuzione dei vestiti delle sarte di Ca’Ossi, poi le foto con i bambini in adozione, la distribuzione della merenda e per ultimo la foto di rito con gli insegnanti e la partenza per rientrare in famiglia. Sulla via del ritorno ci fermiamo a casa di Nasrin, una delle figlie di Rudy che si è sposata ed ha avuto un figlio, le abbiamo portato alcuni vestitini per il bimbo. Dopo pranzo è previsto l’incontro con suor Roberta che ci accompagnerà nello Slum dove ha un ambulatorio dove visita gli ammalati del quartiere, sono tanti, la popolazione dello Slum è di 50000 persone. Le foto dello Slum riportate nel video danno solo parzialmente l’idea delle condizioni di vita precarie delle persone che ci abitano. Terminato il giro cena da suor Roberta con tanti amici e dopo i saluti Alessandro ci fa un grande regalo, ci fa da guida per visitare e vivere Khulna by night, giusto finale di una giornata ricca di emozioni. Grazie Alessandro e grazie a tutte le persone che oggi abbiamo incontrato. Ciao da Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XIX
24 Febbraio 2025
Ciao, eccomi di nuovo a rendervi partecipi della nostra giornata bengalese, oggi, mentre Paolo e Fiorenzo sono rimasti a riposare un po’ di più, vista la serata precedente, io ho accolto l’invito di Alessandro a fare un’ora di camminata nel parco della zona universitaria. Ci incamminiamo che il traffico non è ancora pericoloso per gli attraversamenti pedonali e passiamo anche a fare una visita al monumento ai bengalesi morti per l’indipendenza, tale monumento sorge nell’area in cui i Pakistani, che stavano scappando incalzati dal popolo bengalese, in pochi giorni assassinarono 15000 persone per rappresaglia e lì li seppellirono in una fossa comune. Arriviamo quindi nella zona universitaria e all’ingresso troviamo l’immagine di quello che era considerato il fautore della liberazione bengalese, completamente sfregiato e cancellato da coloro che hanno fatto cadere il governo il 5 agosto dell’anno scorso … questo è l’uomo e la storia che spesso si ripete. Terminata la passeggiata, torniamo a casa dove ci attende una ragazza in adozione per la usuale foto, poi, con Alessandro che ci farà da guida andiamo al Boro Bazar, un quartiere di Khulna che si trova lungo la riva del fiume , che è un enorme centro commerciale, un dedalo di negozi, di attività diverse, dove profumi, odori, colori e suoni avvolgono ed accompagnano chi si avventura nella visita e dove è estremamente facile perdere l’orientamento. Prima di rientrare per pranzo ci fermiamo in un locale a mangiare una Singhara ed una specie di gnocco fritto, buonissimi, ma bevendo solo acqua sigillata, visto che non hanno the bollente. Nel pomeriggio è prevista la visita al centro di fisioterapia di Bothiagata, dove Paolo ha fatto costruire la scuola, l’accoglienza è festosa per tutti, ma per lui in modo speciale giustamente, veniamo coperti di regali e ghirlande fatte con foglie e fiori, ci viene donata frutta e uova, l’addobbo della scuola è fantastico, i ragazzi si sono veramente espressi con notevole abilità artistica, grazie. Terminato l’incontro riprendiamo la via di casa, ma ci attende una deviazione verso un villaggio dove andiamo ad incontrare due fratellini adottati da poco perché molto poveri e orfani di padre di recente, uno dei due è anche affetto da un grave handicap, ci andiamo con un Ven e, dato il lungo percorso, lo raggiungiamo quasi a buio. Ci intratteniamo un po’ con la mamma ed i parenti, la ragazza è ancora giovane, senza un sostegno economico e con un carico pesante da vivere ogni giorno, eppure ciononostante, con grande dignità e generosità, ci invita a dividere con lei quel poco che ha, la ringraziamo, ma purtroppo dobbiamo rientrare perché i bambini ci aspettano a casa. Dopo cena, giochiamo con i bambini mentre Francesca distribuisce medicine e Rudy prova i calzoni delle sarte a ognuno dei più piccoli. Io faccio una partita a scala 40 coí più grandi e poi a letto, perché domani è fra poco. Ciao da Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XX
25 Febbraio 2025
Salve, oggi la giornata ha inizio con Fiorenzo, Paolo, Rudy, Abdul ed io che facciamo due chiacchiere nel grande terrazzo della casa famiglia. Il tempo è bello e il programma prevede che, accompagnati da Alessandro, andiamo a Chalna, a visitare due scuole costruite da lui, tanti anni fa, ed ancora attivissime. La prima si trova nel villaggio di Pankali e lì, oltre ai soliti festeggiamenti, faremo anche lo scambio di disegni fra quelli che oggi ci faranno i bambini bengalesi e quelli che hanno fatto i bambini del primo corso di catechismo di Ca’Ossi e che ci siamo portati dietro. L’accoglienza è come sempre gioiosa e festosa, gli omaggi e gli addobbi sono una meraviglia, avranno lavorato tutti tantissimo e con grande passione per regalarci questa festa. Tutto procede a meraviglia e dopo un po’ di merenda a base di dolci locali, facciamo lo scambio di disegni e partiamo per la scuola successiva. Questa di trova nel villaggio di Colicja, un villaggio a prevalenza indù, anche qui siamo accolti col medesimo calore e letteralmente coperti di fiori, ghirlande e doni, tanto da faticare a muoverci. Qui incontriamo e salutiamo volentieri la mamma con i due gemelli che abbiamo aiutato comprando il latte, stanno bene in salute, ma la precarietà economica è ancora tanta, per cui dovremo fare una riflessione. In questa scuola le maestre ci offrono anche il pranzo, una vera squisitezza e, al termine, la foto assieme non poteva mancare. Riprendiamo la strada di Khulna, dove ci aspetta la preside Chobi Madam per andare a fare spese, fra cui anche il gelato per tutti per la festa di stasera. Dopo gli acquisti, facciamo una visita all’orfanotrofio delle sorelle di Madre Teresa di Calcutta, quelle amorevoli lenitrici di sofferenza umana, che spesso si rivolgono a Rudy per chiedere aiuto in casi umani particolarmente bisognosi di soccorso. A sera, dopo cena, tutta la famiglia fa festa in terrazza, il clown Fiorenzo intrattiene piccoli e grandi con palloncini e bolle di sapone, gelato per tutti e qualche piccolo giocattolo o peluche per i più piccoli, un momento bello, semplice, sereno e gioioso, sembra di essere in un altro mondo, il mondo dell’amore fraterno, che non conosce altro legame se non quello del comune aiuto, della reciprocità. La giornata è iniziata in terrazzo e lì è terminata, per oggi, ma domani continua … Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XXI
26 Febbraio 2025
Buongiorno, la giornata inizia col sole, i suoi raggi, già caldi di prima mattina, qui è già primavera, filtrano attraverso i colorati fiori delle piante posizionate sul grande terrazzo della casa di Rudy. Il primo appuntamento è in Vescovado per incontrare Romen, il Vescovo di Khulna, ci accoglie offrendoci il caffè, abbiamo uno scambio di informazioni su come vanno le cose nella sua diocesi e sulle difficoltà che incontra, ci fa presente che ci sono molte famiglie povere che non riescono ad mandare i figli a scuola, più che adozioni ci richiede aiuto per la gestione di Ostelli per accogliere i bambini, valuteremo. Anche a Romen facciamo dono dell’immagine della Madonna del Fuoco e gli consegniamo gli auguri del nostro vescovo. Lasciamo il Vescovado per andare a trovare le suore Luigine e vedere il genere di artigianato che fanno, in particolare nel loro convento, si riuniscono le donne dei villaggi o della zona, spesso accompagnate dai figli piccoli, e svolgono lavori di ricamo e cucito molto belli e preziosi, per loro, donne mussulmane o indù è una fonte di reddito, ma anche una forma di riscatto e di socializzazione. La mattinata termina con una visita ai murales dipinti dagli studenti, durante le proteste dell’estate del 2024, che è sfociata in una vera e propria guerriglia, con molti morti e feriti e la caduta del Governo il 5 agosto 2024. I murales sono la narrazione di una oppressione, del dolore, ma anche della speranza e della volontà di superare le divisioni e le barriere, per creare un mondo di Pace. Nel pomeriggio facciamo una visita alla Cooperativa Base, anche qui, in particolare le donne mussulmane ed Indù, svolgono lavori artigianali, non solo di ricamo e cucito, ma anche con la Juta e la paglia. È una grossa cooperativa, fondata da un Padre Saveriano, che esporta in tutto il mondo, noi facciamo qualche acquisto. Nel rientro per andare a cena, ci fermiamo a fare una visita alla Casa dei Saveriani, dove incontriamo Padre Mimmo e Padre Luigi. Oggi è l’ultima sera che dormiamo in casa di Rudy, domani partiamo per Dhaka, ci intratteniamo quindi a lungo con i bambini e ragazzi della casa famiglia, per godere al massimo della compagnia dei “fiori “ più belli e colorati di questa casa, domani non ci risuoneranno più nelle orecchie le loro risate, le loro urla di gioia o di richiesta di aiuto, il fare capolino dalla stanza per saltarci addosso per abbracciarci o per stamparci in viso un bacio od un abbraccio, ci mancherà tutto questo fisicamente, ma resterà nel nostro cuore e nella nostra mente. Grazie a tutta la grande famiglia di Rudy per averci accolto e condiviso con noi la loro vita. Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XXII
27 Febbraio 2025
Oggi ultimo giorno che stiamo con Rudy e la sua grande famiglia, infatti dopo l’incontro con i bambini che abbiamo in adozione con l’associazione Share, nel primo pomeriggio partiremo per Dhaka dove saremo ospiti di Padre Alfonso, nella casa dei Saveriani. I bambini adottati ci attendono, assieme al Presidente di Share, la signora Nita, in un villaggio indù che si chiama Atbati ed è situato a circa 40 minuti di strada da Khulna, partiamo quindi con Easybike alle 9 puntuali. All’incontro coi bambini sono presenti soprattutto le mamme, perché gli uomini sono nei campi a lavorare. Oltre ai balli ed ai canti di benvenuto, alle ghirlande e alla merenda, in questo incontro distribuiamo ad ogni bambino un pacco contenente generi alimentari e prodotti per l’igiene personale. Rientrati alla casa famiglia di Rudy, facciamo un giro a vedere cosa fanno i ragazzi che sono già tornati da scuola, li troviamo in terrazzo intenti a giocare o a disegnare, sono tutti molto bravi, alcuni sono andati anche a scuola d’arte, per perfezionare una capacità artistica che già avevano di natura. Il pranzo è a base di pasta e verdure, Alessandro ci ha preparato un buonissimo piatto di spaghetti col sugo al gorgonzola. Si fa quindi l’ora di partire per Dhaka, e alle ore 14, puntuali, dopo aver salutato tutti, anche i bimbi piccoli che fanno il riposino, con una lieve carezza per non disturbarli, con un po’ di groppo in gola, saliamo in macchina e via …, ma torneremo. Il viaggio per Dhaka è tranquillo fino alle porte della città, poi il traffico infernale della megalopoli di 14 milioni di abitanti ci fagocita e così, dopo quasi 5 ore di viaggio, giungiamo alla casa dei Saveriani, dove ci accoglie Alfonso. Qui abbiamo rivisto tanti amici, ma la sosta sarà brevissima, cena, a letto e poi domani mattina alle 6 partiamo con Don Francesco per Shilet, la zona a nord del Bangladesh famosa per la coltivazione del The. Domani vi aggiorniamo. Saluti da Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XXIII
28 Febbraio 2025
Ciao a tutti, scusate il ritardo, ci sentiamo dopo due giorni, vorrà dire che dovrete leggere doppio resoconto, parto con il giorno 28 febbraio. Sveglia e partenza presto, ore 6, i chilometri non sono molti, ma i tempi potrebbero essere lunghi, con la macchina di Don Francesco ci recheremo nella zona del Sylhet dove lui è rettore di un seminario e dove si sta creando una parrocchia di cui lui sarà il parroco. A riprova di quanto detto, per fare 22 km per uscire da Dhaka impieghiamo circa 2 ore, la città è avvolta da nebbia e smog, e solo apparentemente sembra semideserta, ben presto ci troviamo imbottigliati nel traffico. Usciti da Dhaka cala un po’ lo smog, ma non la nebbia, per la strada ci sono diversi cantieri e questo non facilita il tragitto, ci fermiamo a fare benzina e attraversiamo zone con molti impianti di essiccazione del riso. Col protrarsi del tempo di viaggio sentiamo la necessità di prendere un the ed un ciapati, per riposarci un po’ e ci fermiamo in una sorta di area di servizio. Finalmente arriviamo nella zona del Sylhet, l’area del Bangladesh dove si coltiva maggiormente il the, è una zona collinare molto dolce, dove si susseguono grandi campi di coltivazione di questa pianta, il paesaggio è stupendo, sembra un tappeto di arbusti con foglie di colore verde più o meno intenso a seconda dello stato vegetativo delle piante, dietro questa bellezza si nasconde però la fatica delle donne, che sono le principali raccoglitrici delle tenere foglioline del the, appena germogliate e che vengono retribuite con appena 150/170 Take al giorno, cioè poco più di un euro. Dopo quasi 8 ore di viaggio arriviamo al seminario di St. John’s dove ci sono tutti i ragazzi seminaristi pronti a darci il benvenuto, questo edificio si trova all’interno di un complesso di scuole e ostelli per ragazzi e ragazze che si chiama “San Marcellino”. Facciamo un rapido pranzo, un po’ di riposo, poi verso le 16,30, 3 seminaristi ci fanno da guida nella foresta, per vedere le piante da cui si estrae il Caucciù e magari incontrare le scimmie, che in questa foresta vivono, siamo fortunati, vediamo sia le piante e pure le scimmie e la foresta è veramente uno spettacolo. Rientriamo in seminario perché prima della messa i ragazzi vogliono incontrarsi con noi, per sapere chi siamo, da dove veniamo e perché facciamo questi viaggi, è un incontro molto importante e sicuramente utile, sia a noi come pure a loro. Dopo la messa, si cena tutti assieme, a tavola si comprende benissimo il loro guardarci con curiosità e riparlare fra loro di quello che gli abbiamo raccontato, ad esempio sono rimasti molto stupiti che alla nostra età facciamo ancora questa attività, qui l’età media è più bassa, ma la fatica, che fa invecchiare, è ancora tanta. Dopo cena, andiamo nel loro salone e li guardiamo giocare a Crambol, una specie di biliardo con le piastre, in cui sono molto bravi, poi mentre loro si guardano un film tutti insieme, noi gli diamo la buonanotte, perché anche domani sveglia alle cinque, con un nutrito programma che vi raccontiamo nella prossima puntata. I vostri Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorno XXIV
1 Marzo 2025
Ciao, come anticipato, vi racconto la seconda giornata nella zona di Sylhet. La sveglia non è prestissimo, dopo colazione andiamo a salutare i seminaristi che, prima di andare a scuola si fermano a dire una preghiera di fronte alla statua della Madonna, poi ovviamente foto di gruppo. Partiti i ragazzi, con Don Francesco partiamo in auto per andare nella zona dove è stata costruita la nuova chiesa, che si chiamerà “Chiesa di San Michele Arcangelo, sarà gemellata con la diocesi di Ibarra, in Ecuador, dove Francesco è stato missionario per tanti anni. L’edificio verrà consacrato dal vescovo nel mese di maggio prossimo, ma il motivo per cui oggi siamo qui, è perché oggi i muratori procedono a fare la gettata delle fondamenta dell’ostello per ragazze, che verrà costruito e Francesco benedirà la prima colata di cemento. Breve, ma sentita cerimonia, Francesco ha grandi progetti per la sua nuova parrocchia e un ostello dove accogliere le ragazze per farle studiare è uno di questi. Dopo gli accordi, con ingegnere e lavoratori, sulla prosecuzione dei lavori, partiamo per fare un giro nelle coltivazioni del the e andare a fare visita ad un villaggio cristiano, dove quasi tutta la popolazione raccoglie e lavora le foglie di the. Mentre giriamo nei campi incontriamo Regina, una studentessa cristiana che, assieme al padre, ci invita a bere un the nella sua casa, l’ospitalità e gentilezza straordinarie. Dopo un bel giro nella natura, tra boschi, piantagioni di the e animali vari, ci avviamo alla volta del villaggio cristiano dove pranzeremo a casa del catechista. Dopo pranzo una visita alla scuola del villaggio dove la moglie del maestro ci fa assaggiare delle squisite polpette di foglie di the, aglio, cipolla e patata, alla faccia dell’alito. Lasciamo per tempo questi amici, perché il viaggio è ancora lungo, siamo attesi in un altro villaggio situato nella foresta, dove si coltivano e si raccolgono le foglie di una pianta che qui chiamano Pan, è una foglia che in Bangladesh masticano quasi tutti, unendola a un tipo di noce moscata e calce, ha l’effetto di una droga leggera, non fa sentire la stanchezza e inebria un po’, chi la mastica fa le labbra rosse e si brucia lo stomaco. La strada è impervia, e ad un certo punto incontriamo due raccoglitori di Pan che ci consigliano di lasciare la macchina e proseguire a piedi. Così facciamo e ne trae giovamento la possibilità di godere appieno della natura che ci circonda, giunti nei pressi del villaggio ci viene incontro il capo villaggio e ci fa strada nelle impervie vie dove sono distribuite le varie capanne, quello che si presenta ai nostri occhi è qualcosa di inedito, particolare, bello, un intrico di scale, vie, terrazzamenti in cui scorre la vita di una popolazione che da decenni vive qui coltivando e vendendo il Pan. Giriamo assieme a Don Francesco per il villaggio, farà parte della sua parrocchia, andiamo nella chiesa/scuola a celebrare la messa, poi una visita a qualche anziano malato e alla fine, una cena squisita a casa del capo villaggio. Si è fatto buio, ed il ritorno alla macchina lo si dovrà fare alla luce del cellulare, ci accompagna anche il capo villaggio con una torcia. Giunti alla macchina riprendiamo la via del seminario, dove arriviamo che dormono tutti. Giornata emozionante, anche questa ricca di incontri e di cose nuove che ti riempiono la vita, domani si riparte presto per Dhaka. Ciao da Alberto, Fiorenzo e Paolo.
Giorni XXV e XXVI
2 e 3 Marzo 2025
Ciao, resoconto degli ultimi due giorni in Bangladesh, popolo e terra che ci ha ospitato e accolto con gentilezza, generosità ed amore per quasi un mese. Il 2 marzo dobbiamo partire dalla splendida zona del Sylhet per tornare a Dhaka, il viaggio potrebbe essere lungo per cui sveglia alle 5 e partenza alle 6. E’ nuvoloso e il sole tarda a comparire, l’autista è molto bravo, guida calma e tranquilla, ma decisa, conosce anche strade secondarie e ben presto arriviamo alla periferia di Dhaka, lungo il percorso spesso incontriamo montagne di rifiuti al bordo della strada e molti cantieri, perché stanno allargando l’attuale tragitto. In 5 ore siamo a Dhaka, diamo 500 Tk di mancia all’autista. Dopo pranzo decidiamo di fare una passeggiata con Alfonso, ci porta a visitare un caratteristico mercato, poi il palazzo del Governo, poi la tomba di un capo di stato, tutto sempre a piedi e con passo svelto in mezzo ad un traffico in cui rischiamo la vita più volte, chissà se ne abbiamo 9 a disposizione come i gatti. Alfonso è instancabile, ci porta anche a vedere l’ospedale pubblico di ortopedia, le poche foto che ho avuto il coraggio di scattare, rendono solo parzialmente la condizione in cui versano i ricoverati ed i loro familiari. Rientriamo con un piccolo Citybike che sarebbe al massimo per 3 persone, noi ci saliamo in 4 con Paolo che si siede sulle ginocchia di Alfonso. Non ci siamo ribaltati e siamo giunti per cena alla casa dei Saveriani. Siamo al giorno 3, Alfonso ha proposto di andare a far visita alla cattedrale, per andarci prendiamo l’autobus, poi dopo la cattedrale andiamo a far visita al dispensario delle suore di Madre Teresa, dove curano i malati che ogni giorno si presentano e dove hanno ricoverati molti disabili mentali o fisici che, se non ci fossero loro ad assisterli, sarebbero morti. Le suore ci offrono un caffè e poi noi andiamo verso casa, ma prima Alfonso ci vuole far vedere la prima casa in cui hanno vissuto i Saveriani quando sono venuti a Dhaka. Si è fatto tardi, per rientrare per pranzo prendiamo un autobus a due piani, al volo scendiamo e poi siamo nella via giusta. Bella esperienza anche oggi, ma nel pomeriggio riposo per preparare le valigie, dobbiamo partire, un po’ purtroppo e un po’ anche desiderosi di tornare alle famiglie e poter raccontare un mese di incontri che lasciano il segno. Ciao da Alberto, Fiorenzo e Paolo.
